Nel percorso professionale della doula, sempre più spesso si integrano competenze legate al corpo e al movimento: lo yoga in gravidanza, la ginnastica dolce, la danza, l’acquaticità, lo stretching, gli esercizi di mobilità e persino le pratiche di rilassamento guidato.

Tuttavia, è importante sapere che in Italia queste attività non rientrano in una zona grigia, ma sono regolate da specifiche normative, in particolare da leggi regionali sullo sport e l’attività motoria.

Le leggi regionali: una cornice normativa precisa

L’articolo 117 della Costituzione Italiana stabilisce che l’ordinamento sportivo rientra tra le materie di competenza concorrente tra Stato e Regioni. Questo significa che lo Stato stabilisce i principi fondamentali, ma sono le Regioni a disciplinare le modalità di attuazione sul territorio.

Ogni Regione italiana ha dunque approvato una propria Legge Regionale sullo Sport, attraverso la quale regola:

  • la promozione e lo sviluppo delle attività motorie;
  • l’accreditamento di enti e associazioni sportive;
  • le figure professionali e i requisiti per operare nel settore;
  • la formazione e i titoli validi per svolgere determinate attività.

Ecco alcuni esempi di leggi regionali attualmente in vigore:

Perché anche le doule devono prestare attenzione?

Quando una doula propone attività che rientrano nell’ambito motorio o corporeo come ad esempio:

  • esercizi in acqua per donne in gravidanza,
  • sequenze di yoga,
  • sessioni di rilassamento guidato con movimento,
  • esercizi di mobilità o di postura

non si muove più soltanto nell’ambito relazionale o del sostegno emotivo, ma entra in una sfera regolamentata dalle leggi regionali.

In questi casi, è fondamentale possedere una formazione riconosciuta e un titolo specifico per tali attività che abiliti all’insegnamento o alla conduzione delle attività in sicurezza e in conformità alla legge.

I diplomi CONI e la proposta formativa di Doulare

Proprio per rispondere a questa necessità, Doulare ha attivato percorsi che permettono alle corsiste di poter aggiungere alla formazione di base anche i diplomi riconosciuti a livello nazionale, validi anche per l’operatività nelle Regioni che richiedono specifiche abilitazioni per l’attività motoria.

Grazie alla collaborazione con enti sportivi riconosciuti dal CONI, i percorsi formativi proposti (come il corso di Maternal Personal Trainer, o le specializzazioni in danza in gravidanza, acquaticità prenatale o per i neonati…) permettono di svolgere legalmente attività corporee a supporto della maternità.

A riprova di tutto ciò, le società sportive che vogliono coinvolgere doule per la conduzione di attività motorie richiedono necessariamente il diploma nazionale e il tesserino tecnico, elementi indispensabili per poter procedere alla sottoscrizione di contratti di collaborazione, come stabilito dal Decreto Legislativo 36/2021 e dalle successive modifiche introdotte con il D.Lgs. 120/2023 sulla riforma del lavoro sportivo.

Questa normativa impone infatti che chi svolge mansioni tecniche o didattiche in ambito sportivo, anche non agonistico, debba essere in possesso di un inquadramento formale e di una qualifica riconosciuta da un ente affiliato al CONI.

Conclusione: una scelta consapevole e responsabile

Essere doula significa anche muoversi con consapevolezza nel rispetto delle leggi, garantendo la sicurezza delle madri e la legittimità del proprio operato.

Integrare il sostegno emotivo e relazionale con pratiche corporee è un valore aggiunto prezioso, ma solo se accompagnato da una preparazione adeguata e riconosciuta.

Per questo motivo, Doulare offre un percorso integrabile, che permette di unire sensibilità, ascolto e competenza propri della Doula, con la solidità dei titoli riconosciuti e l’aderenza alle normative regionali italiane per le attività normate di cui sopra.

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